Volvo F10 - F12, 1977.
Il Volvo serie F10-F12 viene presentato nel 1977. Sostituisce la precedente gamma pesante F88-F89, presentata nel lontano 1965, che adottava una cabina dallo stile vagamente "americaneggiante", caratterizzata infatti dal parabrezza diviso in 2 parti e la linea dei finestrini laterali molto alta . In Italia ha una breve esistenza: nel 1975 al Salone di Torino Volvo espone il modello di punta, l'F89: equipaggiato con un 6 cilindri in linea di 12 litri ha una potenza di 330 CV. In Italia entrera' a listino soltanto 2 anni dopo, nel 1977, e solo per pochi mesi: nella seconda meta' dell'anno infatti viene presentata la nuova serie F10-F12.
I componenti di base di telaio - cambio - albero di trasmissione (la catena cinematica) della nuova serie sono basati in larga misura su quelli della serie N ( il musone ) presentata nel 1973. Il modello F10 e' equipaggiato con un 6 cilindi in linea di 9603 cc che sviluppa una potenza di 300 CV, il modello F12 con un 6 cilindi in linea di 11970 cc che sviluppa una potenza di 360 CV: entrambi i propulsori sono sovralimentati, ma senza intercooler. La cabina, invece e' completamente inedita, ed e' rivoluzionaria per quegli anni, in quanto adotta alcune soluzioni che si vedono per la prima volta su un veicolo industriale. Volvo ha sempre seguito una linea molto tradizionalista negli anni '60, e poche erano le risorse che la casa svedese riservava al design dei propri veicoli pesanti. Ma all'inizio degli anni '70 il progetto del nuovo pesante (ci vorranno 5 anni di sviluppo) cambia qualcosa nella politica Volvo: viene creato un team speciale incaricato di studiare gli incidenti che vedono coinvolti i veicoli industriali; allo stesso tempo vengono svolte approfondite ricerche sull'ergonomia di guida. I risultati che usciranno saranno completamente riversati nella progettazione della nuova serie F10-F12, con una maniacale attenzione alla sicurezza ed al comfort.Viene montata l'aria condizionata integrata: prima di allora era un accessorio supplementare, che forniva aria fredda solamente da una presa (genericamente la botola sul tetto) non garantendo una climatizzazione ottimale: veniva erogata aria con scarne possibilita' di regolazione dei flussi e delle temperature. L'impianto integrato che fornisce Volvo invece distribuisce invece l'aria attraverso tutte le bocchette della cabina, ovviando a questo problema. Vengono creati per la prima volta gli scomparti integrati nella cabina ed accessibili dall'esterno e con serratura anti - scasso ( quelli che verranno in futuro chiamati "gavoni" ). Nella zona notte scompaiono tutti i vetri, oscurandola completamente. La cabina e' montata sul telaio con una innovativa sospensione a spirale: e' completamente indipendente dal telaio, per mezzo di molle elicoidali posteriori integrate da ammortizzatori telescopici. Un forte passo avanti viene fatto sull'ergonomia di guida: grazie ad una vasta possibilita' di registrazioni del sedile e del volante, l'autista ha pressoche' infinite possibilita' di posizioni di guida, come mai si era visto prima. Attenti studi hanno inoltre riguardato la sicruezza passiva: ad esempio la totale assenza di parti sporgenti e-o taglienti lungo la carrozzeria ed all'interno della cabina riduce al minimo il rischio di lesioni agli occupanti in caso di incidente. Il grande parabrezza e i grandi vetri anteriori alle portiere garantiscono una vista migliore, ed una maggior sicurezza. Allo stesso tempo i rigorosi collaudi svedesi hanno dimostrato come la cabina Volvo fosse la piu' sicura di quegli anni. Segnalamo che in Italia il modello F10 viene commercializzato soltanto a partire dal marzo 1983, dopo la sua presentazione al Salone di Torino. Monta il motore TD 100GA con cc di 9603 e 261 cv. Il modello F10 alla sua presentazione era equipaggiato con un propulsore di 300 cv: una profonda rivisitazione del motore (che ha riguardato nuove camere di combustione, ed inoltre albero a camme, iniettori e turbocompressore modificati) ha permesso di avere un motore piu’ robusto e piu’ economico, nonostante il calo di potenza. Equipaggiato con un cambio Volvo a otto marce piu’ 2 retromarce, l’impiego del mezzo e’ destinato soprattutto a chi movimenta carichi voluminosi e leggeri utilizzando il mezzo (sopratutto come veicolo isolato) su medio – medio-lunghe distanze. Spicca inoltre la notevole sobrieta’ in materia di consumo di carburante.
La cabina ricorda molto vagamente nelle linee generali l'inglese Leyland Marathon, del quale riprende alcuni tratti essenziali, ma cio' nonostante e' un camion del tutto inedito. Il frontale e' caratterizzato da una bellissima coppia di fari circolari delle stesse dimensioni, equipaggiati da un impianto lavafari: al loro fianco luci di posizione ed indicatori di direzione, mentre tra i gruppi ottici e' presente una griglia a 4 fori orizzontali. Sotto il grande paraurti in acciaio, che ospita una coppia di fendinebbia ( optional ), ed al quale si aggancia il primo scalino di salita alla cabina. Una grande mascherina nera e' tagliata in due trasversalmente dal logo della casa svedese, mentre la scritta Volvo campeggia a grandi lettere sopra di essa. A fianco della mascherina fanno la loro comparsa i deflettori anti-imbarattemento integrati nella carrozzeria. La visiera in plexiglass trasparente, le trombe acustiche e le caratteristiche striscie decorative ( optional ) completano il veicolo. Il tetto e' completamente piatto, come usava in quegli anni, sul quale spicca il vistoso camino di aspirazione dell'aria. Grandi bracci ospitano specchi retrovisori, e visto lo spazio spesso venivano raddoppiati dagli autisti. La cabina si presenta con un livello di finitura eccellente per quegli anni: in cabina sono presenti 2 cuccette, piu' le tendine per oscurare vetri laterali e parabrezza. I sedili presentano un rivestimento in velluto ed entrambi sono muniti di appoggiatesa regolabili. Un neo della cabina era rappresentato dalla mancanza di spazio sul frontale per ospitare la scritta della casa di spedizione: questo fatto, ritenuto molto importante soprattutto nei paesi nord-europei, portera' molti autisti a far montare sul tetto una scritta luminosa (spesso accompagnata alle sue spalle da una bagagliera con scaletta) per un classico che caratterizzera' i camion degli anni 80, insieme ai pupazzi Bibendum della Michelin. La cabina e' disponibile anche in versione corta, fornita in primo equipaggiamento per le versioni da cava&cantiere: alcuni modelli possono montare un lettino addossato alla parete posteriore: in caso di un suo utilizzo occorrera' ribaltare gli schienali dei sedili e successivamente ribaltare il lettino.
La gamma F10-F12 riceve le prime sostanziali modifiche sul finire del 1983, quando compie il sesto anno di vita. Al Salone Internazionale di Francoforte dell'ottobre di quell'anno, la casa svedese presenta la gamma 1984. Volvo presenta i nuovi mezzi con un rosso vivo e bande decorative bianche a 3 fasce che percorrono tutta la fiancata, creando un motivo che ricorda la V. Le novita' della nuova gamma sono diverse, e caratterizzano sia l'estetica che la meccanica. Sul fronte estetico la modifica piu' importante riguarda il tetto, che e' piu' alto di 15 cm e segue ora un andamento cuneiforme; inoltre viene reso disponibile come optional un pacchetto aerodinamico che comprende spoiler superiore e fender laterali. Cambia inoltre la calandra tra i gruppi ottici e cambiano i loghi e le scritte di identificazione dei modelli. Tecnicamente il modello F 10 si aggiorna con l'adozione dell'intercooler, passando cosi' da 261 a 299 CV di potenza; questo modello pero' non sara' commercializzato in Italia, dove rimane disponibile il modello senza intercooler. La potenza del 6 cilindri del modello F12 passa da 360 a 370 CV. Viene inoltre adottato un serbatoio maggiorato a 625 lt. con la possibilita' di montare ( nei mercati dove la legislazione lo permette) serbatoi supplementari. Ulteriori affinamenti riguardano sospensioni e altri particolari meccanici. All'interno viene montato un sedile di guida totalmente pneumatico, con l'aggiunta di regolatore di pressione lombare. La cabina Globetrotter (presentata nel 1979) destintata fino ad allora alla sola versione F12, puo' essere richiesta in opzione anche sui modelli F10.
Al salone di Torino del 1987, sull'onda dell'entusiasmo per i veicoli maxi-volume (onda che si sgonfiera' ben presto per la verita') viene presentata la versione Eurotrotter, equipaggiata con cabina corta e tetto super rialzato mansardato. Disponibile sia sul modello F10 che F12 (cabinati e trattori) e' equipaggiata con un lettino rialzato addossato alla parete posteriore, a richiesta e' possibile montare un secondo lettino alle spalle dei sedili. L'Eurotrotter, realizzato specificatamente per i gran volume, e' disponibile anche in una verisone speciale denominata LVA che e' caratterizzata dalla totale assenza di sporgenze posteriori, che permette un aumento della lunghezza carrozzabile.
La gamma Volvo F10 - F12 rimane sostanzialmente immutata fino alla presentazione della nuova serie F12 - F16 (a fari rettangolari) avvenuta a novembre 1987.